“LUNE INQUIETE” a Mercantia
Dal 14 al 18 Luglio a Mercantia di Certaldo
LUNE INQUIETE
oppure
Darkness&Light
Sentieri svelati
Apparizioni in Tre Atti atto I° - Torre di Casa Boccaccio atto II° - La Tomba etrusca atto III° - Sottosuolo Museo d’Arte Sacra
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“Lune inquiete, ovvero Darkness&Light” sonda i territori dell’inconscio osservando le deformazioni della materia provocate dalla luce e dalla sua privazione.
La luce dà corpo ai turbamenti, oscillando e danzando con le ombre e le forme di entità misteriose che sembrano affiorare dall’inconscio, dagli anfratti della fantasia, dai paesaggi lunari del mito, riemergendo dalla notte della memoria o da proiezioni avveniristiche con radici ancestrali.
Il percorso espositivo -Apparizioni in Tre Atti- si snoda in tre siti ed è giocato sul filo del contrasto tra finzione e verità disvelata, attraverso luminescenti entità, tra inquietudine ed allegria. Lo stesso contrasto si ritrova nell’adozione di strumenti tecnologici (videoproiezioni, black light, installazioni acustiche…) e materiali poveri o recuperati (fuliggini, oggetti disseppelliti da una vecchia soffitta, metafora della memoria e dell’inconscio).
ATTO PRIMO
Torre di Casa Boccaccio
Corpi luminescenti, le installazioni leggere ed eleganti di Cecco Ragni poste sulla Torre di Casa Boccaccio, quasi catturate dal potere magnetico dell’immaginazione del grande scrittore, sembrano alludere al mondo poetico dei sogni e delle creature fantastiche. Come lune danzano nella notte: una, sospesa nel cielo, visibile sui colli intorno a Certaldo; una inquieta, affacciata sulla vertigine; un’altra, più discreta e appartata, nel loggiato di Casa Boccaccio.
ATTO SECONDO
La Tomba etrusca
“Dov’era la luna? Ché il cielo notava in un’alba di perla…”: arte e poesia si fondono. In questo luogo, di antica memoria sacrale, Cecco Ragni ha disposto il riposo misterioso e inquieto di questi corpi. La distanza dalle entità celesti, cullate da una musica originale ideata da Massimo Ruberti, viene quasi annullata in uno spazio claustrofobico e affascinante che sembra esaltare il potere di attrazione tra creature celesti e terrestri.
ATTO TERZO
Sottosuolo Museo d’Arte Sacra
Dalla contemplazione inquieta e permeata di leggerezza, al dinamismo delle luci e delle ombre
che duellano nel sottosuolo: la cripta del Museo diventa laboratorio di ricerca, dove si concentrano tecnologie, immagini ancestrali e performances. Alle installazioni di luce di Gianni Paci, che insistono sull’opposizione simbiotica di caducità e permanenza, fanno da contraltare le resinotipie dark di Michela Sbrana. La scrittura luminosa che si fa materia quasi trasformando se stessa in pietra -“VerbaManent”- riecheggia il contrasto esaltato nelle opere fuligginose della Sbrana, che aprono su varchi di ombra misteriosi.
Si alternano le performances degli artisti comportamentali Federica Casarosa, novella Matelda del sottosuolo, indicatrice dell’ombra, anziché della luce, e Sandro Bottari in dialogo con una rivisitazione abitabile del “Quadrato nero” di Malevich; nelle musiche con videoinstallazioni dal titolo “Lights”, di Gianni Paci, Fabio Petralli e Dario Baldin la protesta cantilenata diventa ninna-nanna militante; mentre “Vivo Totale! Esperimento live di Manucinema” di Tuia Cherici vede la manipolazione allucinatoria di un cinemanufatto con improvvisazioni musicali di Matteo Bennici al violoncello.
EVENTI:
Venerdì 16 Luglio ore 22:00
• “Vivo Totale! Esperimento live di Manucinema” di Tuia Cherici e Matteo Bennici.
Sabato 17 Luglio ore 22:00
• Federica Casarosa “Riflessione”, Sandro Bottari “Raggi neri ocarina limone aspro giallo vittoria sette”
Domenica 18 Luglio ore 22:00
“Lights” di Gianni Paci, Fabio Petralli e Dario Baldin
Nella “sezione loop” il tempo delle performances si dilata; riecheggiano le presenze degli artisti attraverso frammenti delle loro azioni.